La ‘Lex Sacra von der Hallenstrasse’ proveniente dall’Asklepieion di Pergamo è uno dei regolamenti sacri meglio noti e più citati del mondo antico. Di essa si preservano due esemplari, il primo, più completo, rinvenuto nel 1965, durante gli scavi della via colonnata monumentale che conduceva al propylon del santuario, il secondo costituito invece da frammenti noti dagli anni ’30, ma identificati solo all’atto della pubblicazione del monumento. Mentre il primo esemplare si presenta come una stele (0.63 x 0.40 x 0.13 m), dunque, originariamente collocata in posizione stante su un apposito supporto; il secondo, pur nella sua frammentarietà, appare piuttosto come una tabula con cornice modanata, sviluppata in senso orizzontale e dallo spessore tale (0.05 m) da dover originariamente essere affissa ad un muro o edificio. La pubblicazione del monumento, ad opera di Michael Wörrle, chiarisce in maniera esemplare le caratteristiche generali del testo e la sua collocazione cronologica. La datazione dei testi è collocata nel II secolo d.C. su base esclusivamente paleografica, in quanto le iscrizioni non recano alcun riferimento cronologico. Entrambi gli esemplari sono, però, ritenuti copie di età imperiale di un medesimo originale di età ellenistica, a causa della menzione, al loro interno, del pagamento di offerte in denaro in valute databili non oltre il III sec. a.C. .
Il regolamento sacro prescrive il rituale sacrificale e di offerta da praticare prima di accedere all’incubazione presso il dormitorio del santuario e può essere riassunto per grandi linee come segue. Coloro che si accingono a consultare la divinità vengono invitati ad offrire un sacrificio preliminare incruento di focacce a nove buchi per Zeus Apotropaios, Zeus Meilichios, Artemide Prothyraia, un’Artemide di cui si è perso l’epiteto e Gea. Altre focacce a nove buchi vanno, poi, lasciate per Tyche, Mnemosine e Themis presso o dentro l’enkoimeterion. Per l’accesso a quest’ultimo – definito ‘piccolo’, possibilmente per differenziarlo da un’altro di dimensioni maggiori – vengono stabilite precise condizioni di purezza. All’atto della consultazione, poi, a seconda che si solleciti l’intervento del dio su una o più questioni, viene richiesto il sacrificio di uno o più maialini da latte (coscia destra e interiora da depositare sulla tavola di offerta) ed il pagamento, nel thesauros del dio, di tre oboli. Infine, dopo aver prescritto ulteriori, simili, sacrifici da parte di un particolare gruppo di therapeuontes (addetti al culto), la legge sacra stabilisce, a guarigione avvenuta, il pagamento nel thesauros di Asclepio di un’hekte focese per Asclepio ed una per Apollo .
Questo contributo, senza entrare nel merito del rituale prescritto dalla legge sacra, si propone di spiegare il contesto di esposizione delle due iscrizioni di età romana, al fine di precisarne la relazione con l’Asklepieion pergameno di secondo e terzo secolo d.C. A questo scopo, verranno analizzati solo alcuni elementi del regolamento che sembrano in apparente contraddizione con la fase cronologica ed archeologica di età imperiale in cui si collocano.